E' dura la vita per Pietra, soprattutto perché fin dall'inizio della sua vita si trova in conflitto col padre, deluso dal fatto che la sua primogenita sia nata femmina e non un maschio forte come lui desiderava. Sarà costretta a portare sulle spalle il fardello di questa "colpa" per molto tempo, dissimulando il risentimento del padre con il proprio amore e la propria volontà di farsi accettare e apprezzare da lui per quella che era. Ad un certo punto l'intreccio subisce un brusco cambiamento e Petruccia si ritrova sola, senza più l'appoggio della famiglia o degli amici perché colpevolizzata ingiustamente dal padre della morte accidentale del suo unico fratellino. Dopo questo duro colpo Pietra coltiva nell'animo solo un sentimento di vendetta nei confronti del padre che vedrà come vittime tutte le persone, amate e non, che cercheranno di intralciare la sua strada.
E' da notare il cambiamento radicale della protagonista, perfettamente descritta dall'autrice, in un primo momento in peggio e nelle ultime pagine riusciamo a trovare invece la Pietra dell'inizio, che sa cos'è l'amore e la riconoscenza. Appropriato l'utilizzo del dialetto nei dialoghi tra paesani che mostrano la difficoltà nell'affrontare una Seconda Guerra Mondiale dura e proibitiva.
E' da notare il cambiamento radicale della protagonista, perfettamente descritta dall'autrice, in un primo momento in peggio e nelle ultime pagine riusciamo a trovare invece la Pietra dell'inizio, che sa cos'è l'amore e la riconoscenza. Appropriato l'utilizzo del dialetto nei dialoghi tra paesani che mostrano la difficoltà nell'affrontare una Seconda Guerra Mondiale dura e proibitiva.
valina91 scritto il Feb 7, 2010
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