Un romanzo senza tempo

Un romanzo senza tempo. Pietra è nata a e cresciuta in una famiglia poverissima, nella bassa Ciociaria. La sua vita scorre tranquilla finché non irrompe la seconda guerra mondiale a spazzare via ogni sicurezza. Quando il mondo si sta faticosamente rimettendo in piedi, Pietra dovrà affrontare la prova più dura. L'istinto di sopravvivenza porta inesorabilmente ad una adattamento, ma a che prezzo? Cosa è giusto sacrificare?

Proclama

L'entusiasmo e la competenza con i quali formulate commenti, suggerimenti e giudizi dopo averlo letto non mi danno scampo: devo raccoglierli in un luogo accessibile a tutti. Questo. Ah! Voi continuate, eh?

mercoledì 30 marzo 2011

Una donna, una carnefice, una vittima. Lauraetlory

E sono, tutte e tre, la stessa persona. Monica Caira riesce a raccontare, con un linguaggio semplice e piano, verrebbe da dire in presa diretta, senza alcuna intermediazione tra l'io narrante e il lettore, la storia di una donna che è insieme reale e mitica. Una donna che riassume in sé tutte le donne, tutte le lotte per farsi accettare in una società fatta da e per i maschi. Una donna che vive la propria femminilità come una colpa da riscattare agli occhi di un padre reso cieco dall'ignoranza e agli occhi di un mondo che per le donne non sa e non vuole avere pietà. Ed è lei stessa, Pietra, a non avere pietà per la propria anima. Lei stessa a decidere di essere ciò che le circostanze drammatiche della sua vita l'hanno spinta ad essere. Carnefice e vittima di se stessa e di quanti hanno tentato di esserle vicini, di volerle bene. Quando ormai era troppo tardi.
Un romanzo che lascia l'amaro in bocca, ma da affrontare con la consapevolezza che offre uno spaccato di vita vera, vissuta. Una vita di donna narrata con tenerezza e discrezione al punto che l'autrice si autoesclude dalla narrazione e ci lascia soli, a tu per tu con la morale disperata e disperante di Pietra.

Lauraetlory  scritto il Oct 13, 2008

FedEx

Una vera sorpresa! Bella storia scritta molto bene con finale decisamente inaspettato. Ottimo esordio, bravissima Monica.

FedEx scritto il Oct 10, 2008

Martj

Pietra è, fondamentalmente, una brava ragazza. Una che, alla morte della madre, si rimbocca le maniche, inghiotte il dolore e si mette sulle spalle il peso della gestione familiare. Una che la famiglia la ama....profondamente.
Poi....la disgrazia...
Che cosa scatta, nell'animo di una persona che ha dato tanto quando lo perde, l'amore di questa famiglia? Quando viene cacciata per un incidente di cui non ha colpa?
Pietra, dopo un momento di iniziale smarrimento, diventa dura, cattiva, inesorabile nel suo desiderio di rivalsa: "Finalmente anche per me il nome che mio padre aveva voluto impormi con forza, per umiliarmi per tutta la vita, cominciava ad avere un senso, un perchè. Stavo trasformando il mio cuore in pietra, si stava indurendo al punto da non dover più provare dolore, da farlo divenire sordo."
La storia di Petra è una storia che scorre fluida, che ti prende, ti commuove, che ti fa sorridere ed arrabbiare....sullo sfondo due guerre mondiali e la vita di un paese di provincia...

Martj scritto il Oct 4, 2008

Paolo Ciampi

Ma quante cose che ci sono dentro questo piccolo libro che uno potrebbe fulminare in due ore di lettura - complice anche uno stile secco e senza fronzoli - tranne poi lasciarsi tentare dalla possibilità di tornare indietro e soffermarsi su qualche pagina... I paesaggi (i mestieri, gli odori, i colori) di un Appennino fuori dal tempo, le devastazioni della guerra, gli intrecci della vita che si srotolano (o si aggrovigliano) in giornate segnate dai lavori nei campi e dalle abitudini famigliari, e poi tutta la variegata e complicata tavolozza dei caratteri umani, la generosità e l'indifferenza, l'amore e l'odio, il bisogno di fuga e la tentazione della vendetta, e quant'altro ancora. Ma soprattutto lei, Pietra, un nome che pare anche un destino, un personaggio a tutto tondo e una parabola di vita che non può non toccarci qualche corda. Pietra come la pietra che può diventare una persona che si svuota di emozioni e sentimenti... fino allo scacco esistenziale di una storia inconsueta, raccontata da una voce che volentieri attendo ad altre prove.

Paolo Ciampi scritto il Sep 19, 2008

martedì 29 marzo 2011

OK, sono alle lacrime: Claudia

Monica Caira,
nel momento in cui mi leggi smetti di fare il tuo lavoro e dedicati esclusivamente alla scrittura, a tempo pieno e indeterminato!
Nessuna mia parola è abbastanza potente o evocativa per descrivere la preziosità di quest'opera. Non è solo un libro questo, è IL libro!
Pietra, la protagonista, è una giovane donna a cui è stato negato l'amore genitoriale, ma lei ama comunque la sua famiglia, tanto da sostituire la madre deceduta nella cura dei numerosi fratelli.
Nulla le viene risparmiato! Il destino beffardo e crudele si prende gioco di lei, trasformandola da donna del focolare in donna-spietata, da cuore tenero in angelo vendicatore e alla fine la vita esigerà il suo tributo, lasciandola con la sua...morale di Pietra!
Che donna!...da ammirare, da amare, da comprendere, da perdonare.
Sono entrata in simbiosi con la protagonista e ancora adesso ne sento la forza, l'intensità, il coraggio di vivere e di sopravvivere, la tenacia e la determinazione, la sete di riscatto, l'annullamento del cuore e di se stessa per raggiungere un'obbiettivo e...l'amarezza, l'ironia e la rassegnazione di un destino avverso.
Pochissimi libri mi hanno lasciato con un senso di soddisfazione e appagamento come questo.
Per non parlare della scrittura!
E' incredibile e originale il modo in cui l'autrice usa i verbi per rafforzare, intensificare, colorare, il significato di una frase...tutta da "gustare"!
Inoltre la scrittura evoca immagini talmente vivide che mi sono ritrovata catapultata nel film "l'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi, rivedendo le stesse scene e gli stessi paesaggi della campagna di un tempo non troppo lontano.
Ottimo libro. Ottima scrittrice.

Claudia scritto il Sep 4, 2008

La Morale di Pietra di Monica Caira Monticelli a cura di Jon8

A leggere il titolo, pare di dover subire un trattato di etica e certo non ci si immagina di cosa realmente tratta questo romanzo, che torvo possa essere uno specchio di un tempo e di un luogo, talmente ben fatto da far entrare chi lo legge all’interno delle situazioni e renderlo partecipe delle emozioni e delle atmosfere di cui tratta.
La situazione socioeconomica della gente di Atina prima della guerra mi ha reso partecipe di un mondo scordato, ma non poi tanto lontano, di un mondo che in parte ho potuto sfiorare e in qualche modo vivere nella mia infanzia.
La capacità di descrizione di Monica di un particolare momento, ma soprattutto l’arte di descrivere la situazione interiore di una famiglia ed in particolare di una persona: Pietra, va evidenziata. Monica riesce a superare le barriere dell’anima e ci permette di entrarci dentro, come pochi sanno fare e quindi, l’empatia che si crea con il personaggio diviene primaria e conduce la vicenda, portandoci a far conoscere la durezza della vita e più ancora dei sentimenti che determineranno un profondo cambiamento nella percezione della vita per Pietra e nel suo atteggiamento ad essa.
Quando avviene l’incontro della famiglia in fuga dalle bombe con il medico, il dottor Giuseppe e la sua solidarietà, l’amicizia, il suo atteggiamento positivo e amabile porta il lettore ad entrare in sintonia con quella figura e a percepirne l’affetto che scaturisce nel riconoscere il sano sentimento solidale e disinteressato che trascende ogni livello sociale, che il suo agire propone.
Ci si commuove con i personaggi al rientro nel paese devastato dalle bombe e si condivide la felicità di rivedere la piccola e umile casa ancora in piedi; nel leggere, si prova la sofferenza sorda che coinvolge Pietra in una situazione che segue e di cui non voglio anticiparne la trama e ci si perde nel suo baratro, comprendendo poi pienamente il perchè delle sue scelte, fino a farsi trasportare nel suo mondo e nel suo tempo e lasciarsi coinvolgere negli eventi che seguono, senza giudicare, ma entrando pienamente in una fine psicologia comprensibile, accompagnati maestralmente dalla narratrice, fino a comprendere e condividere chiaramente quel messaggio che è la fine di una storia che potrebbe essere stata vissuta da molte altre vite in quel tempo, nel quale Monica riesce ad inserirci pienamente.
Se non concedi nulla, nulla avrai in cambio.
Nessuna attenuante per le cause.
Davvero complimenti Signora Monica, lei non ha solo prodotto un romanzo di qualità, ma ha saputo trasportarci in un atmosfera, in un tempo, in un luogo e soprattutto all’interno di sentimenti complessi con semplicità, guidandoci con maestria.
Jon 8 scritto il Jul 10, 2008

Sono commossa: Libra Libera

Non leggevo una storia così intensa, crudele, appassionante e vera da tempo immemore. Letto nell'arco di poco più di due ore l'ho riletto perchè ne sentivo l'esigenza fisica.
Storia di sacrifici, rinunce di cui la più atroce è il rifiuto, strozzato, degli affetti e per cosa? Per riuscire a sopravvivere al Mondo.
Pietra una donna le cui scelte meritano un
rispettoso silenzio.
Comprerò questo libro per poterlo rileggere ancora, ancora e ancora.
Libra Libera  scritto il Jun 30, 2008

Uno splendido commento: Carlo Menzinger

Uno splendido romanzo post-verista

Sono rimasto entusiasta della lettura dell’opera prima di Monica Caira Monticelli “LA MORALE DI PIETRA”, romanzo pubblicato da Davide Zedda Editore.
L'ho letto quasi tutto in un pomeriggio: è un libro che non si fa lasciare, che reclama di essere letto sino in fondo. È una storia che ha il tocco ed il respiro dei grandi romanzi veristi italiani. La protagonista ha, nella seconda parte del libro, il vigore e la moralità della Lupa verghiana.
Con immediatezza l’autrice ci descrive la vita, fin dall’infanzia, di una ragazza “primogenita di una famiglia ricca solo di figlie”. È una storia che comincia negli anni tra le due grandi guerre, in una provincia italiana lontana dal mondo e dal flusso stesso della storia, in una periferia povera di tutto.
La vita di Pietra, cui il padre, desideroso di un figlio maschio, impone un nome così poco femminile è subito segnata dal peso di questa “colpa”. Quando, poi, dopo di lei, la madre continuerà a partorire, una dopo l’altra, altre femmine, il padre, assurdamente, continuerà ad incolpare Pietra di ciò. L’ultimo parto darà alla famiglia finalmente un maschio ma porterà via per sempre la madre, lasciando Pietra a prenderne il posto.
Interviene poi lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, all’inizio solo vagamente intuita, poi, devastante. L’irrompere imprevisto ed inatteso della Storia in un mondo fuori dal tempo. Un tocco di classe narrativo.
Sarà, però, un altro evento a trasformare la buona e disponibile Pietra nell’opposto di sé stesso. Qualcosa che la farà sentire rifiutata e che la porterà a rifiutare il mondo intero, trasformandola in un personaggio letterariamente affascinante e umanamente sconvolgente.
Nelle 137 pagine che compongono questo bellissimo romanzo Caira Monticelli sa regalarci grandi emozioni. Forse questa storia non ha le caratteristiche della modernità, non fa ricerche stilistiche, non ci parla di come è mutato il mondo, ma, scritto bene, senza sbavature o debolezze stilistiche, riesce a toccare le corde della nostra umanità, a ricordarci di “come eravamo” quando la vita era vera e difficile da vivere, a farci riflettere su come sia facile per un uomo o una donna mutare la propria esistenza, nel bene o nel male, sebbene il destino segua sempre il suo corso e a volte sia impossibile opporsi.
Un libro davvero impedibile. Un’autrice che sarebbe un peccato se non si facesse strada.
Carlo Menzinger  scritto il Jun 2, 2008

C'è da arrossire: Serenella

Trama avvincente, mi ha tenuta incollata fino all'ultima pagina. Ho ritrovato lo stile di Maugham, vedrei bene un film storico basato su questa drammatica esistenza.
serenella scritto il May 23, 2008

Per la prima volta oltre confine: Misianna

In questo fitto romanzo ho ritrovato una ventata della Sardegna della Deledda, un soffio delle langhe pavesiane e la dolcezza dei racconti con i quali sono cresciuta.
Dopo una prima parte aulica, bucolica e agra, se ne apre una dura, aspra e forte che non lascia respirare nemmeno il lettore, quasi il petto si trasformasse proprio in Pietra.
Pure a livello stilistico l'autrice riesce a segnare significativamente l'evolversi del personaggio per il quale non puoi non patteggiare, anche nella miseria umana.
Misianna scritto il May 20, 2008

Una grande maestra: Carla Casazza

Trama 10/10
Scrittura 9/10
Coinvolgimento 10/10

L'ho letto tutto d'un fiato La morale di Pietra, primo romanzo di Monica Caira. E' avvincente, ben scritto, coinvolgente. La storia della sfortunata Pietra, che si srotola dagli anni '20 ad oggi nel paesino di Atina, in Ciociaria, passa per le brutture della guerra, per la miseria e l'ignoranza che a lungo hanno reso difficile la vita di buona parte della popolazione, e ti colpisce per la durezza di vicende fin troppo reali. Non so se l'autrice si è ispirata a fatti realmente accaduti, ma sicuramente ha saputo rendere tangibile ed intensa la storia della protagonista e dei personaggi che le ruotano attorno.
Bella la scelta del dialetto nelle conversazioni più personali e nei dialoghi informali, conferisce maggiore credibilità e carattere alle pagine del libro.
(Nel mio blog http://cartaecalamaio.splinder.com/ la recensione completa).
Boskoop (Carla Casazza) scritto il May 3, 2008

La mia prima lettrice ufficiale: Perflinka

 Non sono nè parente, nè amica dell'autrice. Conosciuta qui su Anobii. Ci tengo a dirlo perchè vi sto per dire che questo libro è bellissimo. Monica ha la capacità di farti immedesimare nella storia, lo stile è scorrevole, avvincente. La storia meriterebbe l'interpretazione di bravi attori per una fiction. Veramente un bellissimo libro, potrebbe essere un classico.
Monica lo mette a disposizione per la lettura nel gruppo 2 chiacchiere con gli autori, provo a copiare il link
Lo consiglio a tutti, e io, anche se l'ho già letto, ora me lo compro.
Perflinka scritto il Apr 16, 2008