E sono, tutte e tre, la stessa persona. Monica Caira riesce a raccontare, con un linguaggio semplice e piano, verrebbe da dire in presa diretta, senza alcuna intermediazione tra l'io narrante e il lettore, la storia di una donna che è insieme reale e mitica. Una donna che riassume in sé tutte le donne, tutte le lotte per farsi accettare in una società fatta da e per i maschi. Una donna che vive la propria femminilità come una colpa da riscattare agli occhi di un padre reso cieco dall'ignoranza e agli occhi di un mondo che per le donne non sa e non vuole avere pietà. Ed è lei stessa, Pietra, a non avere pietà per la propria anima. Lei stessa a decidere di essere ciò che le circostanze drammatiche della sua vita l'hanno spinta ad essere. Carnefice e vittima di se stessa e di quanti hanno tentato di esserle vicini, di volerle bene. Quando ormai era troppo tardi.
Un romanzo che lascia l'amaro in bocca, ma da affrontare con la consapevolezza che offre uno spaccato di vita vera, vissuta. Una vita di donna narrata con tenerezza e discrezione al punto che l'autrice si autoesclude dalla narrazione e ci lascia soli, a tu per tu con la morale disperata e disperante di Pietra.
Nessun commento:
Posta un commento