La prima parte del libro è molto familiare. Nella mia generazione (-anta) abbiamo tutti un nonno o una nonna che ci hanno raccontato questo mondo ormai estinto degli anni di prima e durante la guerra: uno spaccato di vita italiana, di una vita semplice, che in qualche modo ci rassicura.
La seconda parte scuote. E' dura, inclemente, poco incline a compiacere il lettore. E questo forse anche perché noi siamo abituati a vedere donne che subiscono, mentre Pietra in fondo è una ribelle: una ribellione contro il destino, che alla fine si trova sempre il modo di rivalersi. Forse Pietra avrebbe potuto dire un po' più di sé, del suo passaggio. In ogni caso lo stile asciutto dell'autrice ben si accorda con la sostanza della storia.
E alla fine il libro ci disvela tutte le implicazioni di un titolo che, secondo me, è geniale.
La seconda parte scuote. E' dura, inclemente, poco incline a compiacere il lettore. E questo forse anche perché noi siamo abituati a vedere donne che subiscono, mentre Pietra in fondo è una ribelle: una ribellione contro il destino, che alla fine si trova sempre il modo di rivalersi. Forse Pietra avrebbe potuto dire un po' più di sé, del suo passaggio. In ogni caso lo stile asciutto dell'autrice ben si accorda con la sostanza della storia.
E alla fine il libro ci disvela tutte le implicazioni di un titolo che, secondo me, è geniale.
Amanda Gris scritto il Feb 24, 2010
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